Come eliminare i pidocchi dal divano

Se in casa improvvisamente arriva il problema dei Pidocchi, è possibile risolverlo in poche mosse. Se individuate che la fonte sia il divano, ad esempio, basterà spruzzare una soluzione di Bicarbonato di Sodio e Aceto, utile sia all’eliminazione dei Pidocchi, che delle uova o delle larve degli stessi. 

Dopo una buona mezza giornata, il consiglio è quello di spargere dell’altro Bicarbonato sui tessuti di copertura del vostro divano, lasciarlo agire per un pò e poi, con una spazzola per abiti, rimuoverlo. 

Ovviamente sarebbe buon uso, prima di dover affrontare il problema fare pratica di prevenzione, pulendo quotidianamente a fondo, il divano, i cuscini, ed eventuali plaid in uso, con soluzioni naturali spray, questo per evitare anche che il problema poi si diffonda in tutta la vostra casa. 

Un’altra soluzione in sostituzione del Bicarbonato, potrebbe essere usare del Limone aggiunto all’Aceto, e sempre dopo averlo lasciato agire per 6/8 ore, lo si andrà a lavare con abbondante acqua salata. 

Se siete amanti poi di soluzioni naturali, potrete usare, in fase di prevenzione, oli naturali a base di Rosmarino, Lavanda o Eucalipto, elementi che terranno lontano dal divano e dai tappeti, i fastidiosi parassiti e tutte le problematiche legate ad essi. 

In commercio, si possono trovare diversi prodotti chimici, acquistabili un po ovunque, come Napisan Disinfettante, un prodotto ottimo per eliminare acari e pidocchi dai tessuti. Prodotti invece come la candeggina sono indicati per pulire pettini e affini, usati per individuare i parassiti o per applicare prodotti specifici all’eliminazione delle lendini, o dei pidocchi se già presenti.

Quanto tempo vivono i pidocchi sui tessuti?

Al fine di poter agire al meglio nel caso di presenza dei parassiti, è bene conoscere dove possono sopravvivere, e quanto, questi fastidiosi animaletti.

Generalmente la vita di un pidocchio, nel suo habitat, ovvero nel cuoio capelluto umano, è di circa un mese, ma al di fuori, ad esempio su un tessuto, la vita media di un pidocchio può variare da uno a due giorni, purché in un ambiente abbastanza umido e con una temperatura che si aggiri intorno ai  trenta gradi.

Nel momento in cui si riscontri la presenza dei parassiti in letti, divani o altri luoghi, la prima cosa da fare è quella di disinfettare con antiparassitari, naturali o chimici.

Il consiglio è quello di effettuare un lavaggio a sessanta gradi degli oggetti contaminati, soprattutto oggetti quotidiani utilizzati dai bambini, come peluches o altri giochi in tessuto, oppure andranno rinchiusi in sacchetti di plastica sigillata, per almeno 14 giorni.

Questa pratica è consigliata anche per lenzuola, asciugamani o altri oggetti in tessuto, con cui veniamo quotidianamente in contatto.

Per quello che riguarda soprattutto l’igiene dei propri bambini, il consiglio principale è quello di fare un’accurata prevenzione, in quanto soggetti primari di contagio.

Da non dimenticare le suppellettili, in maniera particolare quelle che possono venire in contatto con la testa, andando a trattarle magari in maniera preventiva, con oli essenziali o con della canfora, a base di rosmarino o lavanda, aromi assolutamente non graditi a parassiti come i pidocchi.

Quanto vivono i pidocchi in casa?

Un pidocchio che vive nel cuoio capelluto non sopravvive più di due giorni lontano da un ospite. Vivono esclusivamente tra i capelli e ogni 3-4 ore devono cibarsi di sangue umano. 

A differenza delle pulci, i pidocchi non lasciano mai i capelli e si spostano esclusivamente da capello a capello. Il pidocchio del corpo (pediculus humanus corporis), differentemente dal pidocchio della testa (pediculus capitis), però, riesce a sopravvivere sugli abiti e sui tessuti.

La vita di un pidocchio attraversa tre fasi, della durata totale di circa un mese. Le uova, o lendini, sono quelle che hanno una vita più lunga, ma comunque non possono schiudersi se non a contatto con un corpo caldo, e una volta schiuse, il parassita, vive all’incirca un paio di giorni sul cuoio capelluto del malcapitato.

Se il pidocchio viene a contatto con cuscini, lenzuola, asciugamani o fodere di divano, ha la possibilità di sopravvivere al massimo un paio di giorni, tempo sufficiente però di entrare a contatto con un nuovo cuoio capelluto, e di proseguire la sua vita con il deposito di nuove uova.

Oggetti come pettini, spazzole e fermagli possono essere immersi per dieci minuti in acqua bollente.

Se si notano sintomi di pidocchi, è importante seguire un piano di trattamento accurato e specifico. I pidocchi possono essere trattati sia con una combinazione di prodotti chimici, che con olii essenziali o oli vegetali e rimedi casalinghi come bicarbonato o limone, ma non scompariranno da soli

Come disinfettare il materasso dai pidocchi?

Se in casa è presente un soggetto con i pidocchi è possibile che poi i parassiti si possano trasferire su ogni superficie dove si appoggi la testa, come coperte, cuscini, lenzuola e materassi.

Il parassita, comunque, allontanato dalla testa non sopravvive a lungo. Lenzuola, federe, asciugamani, vestiti, e giocattoli di stoffa, andranno lavati in lavatrice ad una temperatura almeno di sessanta gradi e poi rinchiusi in sacchetti di plastica per dieci giorni almeno, sacchetti che andranno sigillati.

Ci sono diverse soluzioni possibili, tutte con prodotti naturali per pulire il materasso, che  si può sterilizzare spruzzando sulla superficie una soluzione composta da mezzo bicchiere di aceto e un terzo di succo di limone. Strofinate un po’ con un panno, lasciamo agire per un’oretta e poi facciamo asciugare

Anche il bicarbonato si rivela ottimo per pulire il materasso. Versate due manciate sulla superficie di quest’ultimo e lasciate in posa per dieci minuti. Poi girate il materasso e ripetete l’operazione dall’altro lato. Trascorso il tempo di posa, eliminate la polvere eccedente con un aspirapolvere. 

Un altro rimedio potrebbe essere quello di utilizzare la farina fossile o terra/sabbia di diatomee, che è un tipo di polvere, molto sottile, ricavata dalla lavorazione di antichi sedimenti composti da residui scheletrici di alghe fossili ( diatomite ), presenti in ambienti lacustri. 

Le cellule di queste alghe sono ricche di silice, e carbonato di calcio. Le diatomee di acqua dolce in particolare hanno una conformazione scheletrica molto particolare, porosa, fine, ed aguzza. Proprio la porosità rende la farina di diatomee un prodotto molto pericoloso per insetti e parassiti, come i pidocchi.